Capire l’albero
2007
E’ stata presentato mercoledì 9 maggio, presso Palazzo Dogana, alla presenza del vincitore dell’ultima edizione del festival di Sanremo 2007, il cantautore Simone Cristicchi, e di migliaia di ragazzi di tutte le facoltà universitarie di Foggia, il nuovo cortometraggio di Annarita Caracciolo dal titolo “Capire l’albero”.
Cristicchi è stato invitato a presenziare all’incontro “I giovani ci sono, ci fanno e ci sanno fare” perché si parlava di disabili mentali e, come tutti sanno, Cristicchi ha sempre avuto a cuore il problema di questi malati “dimenticati”, come ha anche cantato nel brano vincitore della kermesse sanremese “Ti regalerò una rosa”.
E proprio come nel brano, una poesia più che una canzone, la nostra artista e concittadina, Anna Rita Caracciolo, ha diretto l’altra nostra concittadina Floriana Rignanese in un cortometraggio girato da Andrea Colaianni, molto apprezzato da tutti gli studenti presenti e dallo stesso cantautore.
Cristicchi ha avuto parole di conforto per l’ottimo lavoro della Caracciolo dichiarando di essersi commosso per l’attenzione che il popolo del Sud rivolge verso i problemi dei più deboli e dei disagiati.
In soli cinque minuti la regista ed attrice sipontina è stata capace di raccontare una storia lunga una vita, una vita “diversa” di una ragazza “diversa”, disabile mentale che conosce un uomo e ne rimane incinta, ma per violenza sessuale dallo stesso. E la famiglia che non sa niente, ma si accorge del cambiamento del corpo della ragazza, che non capisce neanche lontanamente cosa stia accadendo, non riesce a spiegare alla ragazza la differenza tra amore e violenza.
“Proporremo agli istituti scolastici la visione del corto – ha spiegato la Caracciolo – perché dalla storia emergono le problematiche e i disagi che vivono i diversamente abili nella sfera della sessualità. Se non sono aiutati dalla famiglia, che molto spesso considerano ancora la sessualità un tabù, non saranno mai guidati nella ricerca del sé intimo. Questa ‘ignoranza’ può portare anche a vivere dei veri e propri drammi”.
Fonte: manfredonia.net