II° edizione:La Donna, la Violenza e la Vita

mar
2011
30

scritto da in Rassegna stampa

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Domenica 27 marzo 2011, si è tenuta, dinnanzi ad un nutrito pubblico intervenuto presso l’auditorium di Palazzo Celestini, la II^ edizione de ‘La Donna, la Violenza e la Vita’, il convegno organizzato da Anna Rita Caracciolo, presidente dell’associazione culturale di promozione sociale “ANGELI”.
Il dato dei casi di femminicidio, uccisione di donne da parte di uomini per motivi di genere, in Italia, è purtroppo in costante crescita. Si tratta della prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni. “E’ un problema soprattutto culturale – ha asserito Alfonsina De Sario, sostituto commissario e responsabile dello “sportello anti-violenza” della questura di Foggia, attivo dal 2007 – un fenomeno allarmante che, se da un parte, vede ancora molte donne restie a denunciare per motivi di paura, vergogna, solitudine, dall’altra, registra, per fortuna, una forte emersione”.

Il concetto di violenza va da quella tangibile (visibile) a quella psicologica (l’insulto) fino a quella economica che crea la sudditanza delle donne. “In Italia, con la legge sullo stalking n. 38 del 23 aprile 2009 – ha proseguito la De Sario – si è fatto un grande passo in avanti colmando un grande vuoto normativo. Chi fa lo stalker sa di fare del male anche se esistono varie categorie come i molestatori abituali che possono diventare potenziali stupratori e i conquistatori maldestri che di solito sono innocui”.

Ad offrire una serie di servizi di ascolto, sostegno e consulenza legale e psicologica alle donne vittime di violenza a livello provinciale è la cooperativa sociale “Il Filo di Arianna” che gestisce anche tre case di accoglienza: una a San Severo, una a San Giovanni Rotondo e una a Manfredonia per uomini che hanno subito violenza sui posti di lavoro.

“La violenza – ha dichiarato la presidente Rosaria Capozzi – è sempre un’effrazione alla propria fisicità che modifica lo stato della persona. E’ un trauma atipico che porta ad una trasformazione profonda e ad ammalrsi anche gravemente. Le violenze avvengono quasi sempre in ambito familiare e per guarire serve un percorso molto lungo. In provincia di Foggia, è molto diffusa la prostituzione sia sulle strade che al chiuso e i clienti medi vanno dai 35 ai 55 anni che non sanno gestire una relazione normale di coppia”.

Anche Manfredonia non è da meno sul fenomeno dello stalking e proprio nell’ultima settimana si sono registrati due casi riguardanti una donna sipontina e una ragazza bulgara, venuta in Italia con l’inganno di trovare un posto di lavoro e invece poi costretta a prostituirsi. Di questi casi ne ha parlato il rappresentante di polizia giudiziaria del commissariato locale, Michele Melchionna, invitando le donne a denunciare ancora di più, nonostante il dato sia più che confortante, “per poter debellare tale fenomeno”.

Su un altro aspetto brutale della violenza contro le donne ha relazionato la sessuologa Mariapia Conoscitore che ha parlato dei maltrattamenti sulle donne in stato di gravidanza “un fenomeno diffuso, strisciante e rischiosissimo sia per la salute sia della donna che del feto”.
Le conclusioni finali dell’incontro sono state affidate all’assessore regionale al welfare, Elena Gentile e al sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi.
“Serve l’impegno di tutti – ha dichiarato la Gentile – tra forze dell’ordine, istituzioni, enti pubblici e privati per promuovere e diffondere il rispetto della vita. La politica deve farsi carico delle vittime con servizi di accoglienza, sostegno e formazione e Manfredonia è un grande punto di riferimento grazie all’intensa attività dell”associazionismo e del volontariato”.

“Visto l’alto numero di denunce, – ha stigmatizzato il sindaco – ci aspettiamo anche a Manfredonia l’apertura di un centro di ascolto e anti-violenza. C’è bisogno di una rivoluzione culturale e di una regolamentazione della propaganda sui corpi femminili”. Un pensiero poi il primo cittadino lo ha rivolto ai genitori di Yara Gamirasio, la tredicenne trovata morta a Brembate lo scorso febbraio, dopo essere scomparsa dal mese di novembre “sono casi che segnano le coscienze di tutti noi, ma non dobbiamo rassegnarci e spero vivamente che i colpevoli non restino impuniti”.
A fine convegno è stato proiettato lo spot inedito “Io sono donna”, realizzato da Annarita Caracciolo a cui hanno partecipato donne tutte sipontine. “Se un convegno può servire a far emergere anche un solo caso di stalking alla volta – ha chiosato la Caracciolo – allora dobbiamo comprendere bene che forse è il caso di parlare più spesso del tema dei  maltrattamenti e della violenza contro le donne”.

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